Non più schiavi, ma fratelli.
Questo è il titolo del Messaggio per la 48ª Giornata
Mondiale della Pace. Il Messaggio per il 1° gennaio 2014 era dedicato
alla fraternità: "Fraternità, fondamento e via per la pace". L’essere
tutti figli di Dio rende, infatti, gli esseri umani fratelli e sorelle con
eguale dignità. La schiavitù colpisce a morte tale fraternità universale e,
quindi, la pace. La pace, infatti, c’è quando l’essere umano riconosce
nell’altro un fratello che ha pari dignità. Nel mondo, molteplici sono gli
abominevoli volti della schiavitù: il traffico di esseri umani, la tratta dei
migranti e della prostituzione, il lavoro-schiavo, lo sfruttamento dell’uomo
sull’uomo, la mentalità schiavista nei confronti delle donne e dei bambini.
Per contrastarla
efficacemente occorre innanzitutto riconoscere l’inviolabile dignità di ogni
persona umana, e inoltre tenere fermo il riferimento alla fraternità, che
richiede il superamento della diseguaglianza, in base alla quale un uomo può
rendere schiavo un altro uomo, e il conseguente impegno di prossimità e
gratuità per un cammino di liberazione e inclusione per tutti.
L’obiettivo è la
costruzione di una civiltà fondata sulla pari dignità di tutti gli esseri
umani, senza discriminazione alcuna. Per questo, occorre anche l’impegno
dell’informazione, dell’educazione, della cultura per una società rinnovata e
improntata alla libertà, alla giustizia e, quindi, alla pace.